Testimonianza di una famiglia
Cari amici, ci troviamo da 3 settimane in quarantena a causa del virus. Ne abbiamo sentito tanto parlare in televisione , ma non immaginavamo di poterci ammalare.
In questo periodo veramente particolare di isolamento ci rende sereni la certezza di non essere soli. Telefonate e gesti concretissimi ci aiutano a vivere una quotidianità che sembra esserci negata. Potremmo descrivere molti esempi: il vicino di casa che va a buttare le immondizie, i parenti e gli amici che vanno a fare la spesa, i negozianti di Borgo Vittoria che consegnano la spesa gratis a casa (l’enoteca ci ha regalato una bottiglia augurandoci buona guarigione). Atro fatto sorprendente è che i nostri figli adolescenti non litigano in continuazione e si fanno compagnia. Sono molto aiutati dai loro professori e maestre, ma anche dal doposcuola, pensate che le educatrici e gli universitari si collegano in remoto per farli studiare con la stessa passione di sempre.
Come tutti non vediamo l’ora di passeggiare all’aperto e di rivedere i nostri genitori, ma siamo curiosi di scoprirci cambiati e più certi che gli amici e la realtà che ci è data sono il segno del corpo vivo della Chiesa che ci abbraccia.